Il Metodo SaM® si situa storicamente all’interno della tradizione educativa e riabilitativa italiana che considerava il corpo come motore della conoscenza (M. Montessori, I. Terzi), della tradizione neuropsicologica che fa riferimento alla riabilitazione del processo esecutivo, cioè all’attivazione delle differenti funzioni esecutive richieste per l’esecuzione del compito (L. Rahmani), e della impostazione biopsicosociale (C. Morosini).
Le attività di questo Metodo si rivolgono a tutti quei soggetti, in età evolutiva o adulta, che presentano difficoltà di pianificazione del movimento intenzionale nello spazio, di creazione e utilizzo di immagini mentali e di uso della cognizione spaziale nelle diverse attività della vita quotidiana.
Le modalità dell’intervento sono orientate al processo esecutivo e attraverso le attività strutturate del metodo si parte dal corpo e dal movimento e si utilizza l’esperienza sensorimotoria per raggiungere l’astrazione e la metacognizione.
Si lavora nello specifico sulla integrazione multimodale e sulla costruzione e manipolazione delle immagini mentali motorie e visuo spaziali, in modo diretto o indiretto. L’impianto teorico è ampio e si avvale di fondamentali apporti storici, dell’esperienza clinica e dei dati delle neuroscienze.
I dati più recenti delle neuroscienze vengono assunti alla base del modello teorico del metodo, nello specifico i dati sulla embodied cognition, sul movimento volontario, sulla mappatura degli spazi, sulle immagini mentali, sulle funzioni esecutive e sugli aspetti temporali.
Gli operatori della riabilitazione che applicano il Metodo possono rilevare difficoltà spaziali a diversi livelli in molte situazioni, sia in età evolutiva, sia nei soggetti adulti. Sono ad esempio presenti in bambini con disprassia, disgrafia e deficit delle funzioni esecutive e in soggetti adulti con eminegligenza spaziale unilaterale, con esiti di grave cerebrolesione acquisita o con distonia focale.